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Garofano


Garofano

Il Garofano cresce nelle zone temperate della Terra e il suo nome scientifico (Dianthus) deriva dal greco e significa “fiore degli dei”. Introdotto in Europa durante il Medioevo, fu inteso come il ‘fiore di Dio’, il Suo occhio onnipresente al quale nulla può sfuggire.  Altri studi traducono, invece, la parola Dianthus in “fiore celeste” o “fiore di Giove”. Il nome “garofano” potrebbe essere sinonimo di “incoronazione” e “corona”, poiché ai tempi dei greci i suoi fiori venivano utilizzati per costruire corone cerimoniali. Altri, invece, pensano che il suo nome derivi dal latino “carnis” o “incarnatio” riferendosi al suo colore originario roseo e all’incarnazione di Dio fatto di carne. Il Garofano è una pianta perenne erbacea che può raggiungere gli 80 centimetri di altezza. Le foglie appaiono di color grigio-verde tendente al verde-blu. I fiori sono singoli o a gruppi di cinque che formano un’infiorescenza. Il colore originario del fiore è rosa-porpora ma attualmente esistono tantissimi cultivar di colori diversi, tra cui rosso, giallo, bianco e verde.

Secondo la tradizione i Garofani vengono indossati in occasioni speciali, in particolare per celebrare la festa della mamma e in occasione dei riti nuziali. In Corea, per esempio, i Garofani rossi e quelli rosa vengono utilizzati per dimostrare amore e gratitudine verso i propri genitori. Questo avviene in occasione del giorno dedicato al loro festeggiamento. In occasione della Festa degli Insegnanti, celebrata sempre in Corea il 15 maggio, le persone, soprattutto studenti, esprimono ammirazione verso ai loro insegnanti donando Garofani. Questo fiore, infatti, assume, in questo paese dell’Estremo Oriente, ammirazione, amore e gratitudine. Il Garofano rosso è anche il simbolo della Festa del Lavoro così come del movimento dei lavoratori, in alcuni paesi come l’Austria, l’Italia. In Portogallo, invece, il Garofano rosso è simbolo della rivoluzione :”la rivoluzione dei garofani” da quando, il 25 aprile 1974, un colpo di Stato militare di sinistra compiuto senza armi, marciando attraverso Lisbona portando garofani rossi, portò la democrazia in Portogallo e l’indipendenza alle colonie africane portoghesi. In Giappone, il Garofano è simbolo di augurio di buona fortuna o di pronta guarigione.

Molte sono anche le leggende che si celano dietro a questo fiore; tra le tante, si parla di un racconto mitologico diviso tra due versioni differenti: qualcuno racconta la storia di un giovane ragazzo il quale, inizialmente, venne sedotto dalla Dea della caccia, Diana, per poi alla fine essere lasciato dalla stessa poco dopo, abbandonandosi, così, alla morte per la disperazione. Dalle sue lacrime versate durante la delusione, poi, nacquero dei bellissimi fiori bianchi di garofano. Altri, invece, sostengono che fosse la giovane Dea Diana ad essersi innamorata del giovane ragazzo ma votata a rimanere casta e vergine, decise di strappare gli occhi al giovane per rendergli impossibile la vista verso le altre ragazze. Una volta buttati gli occhi a terra, essi si tramutarono in fiori di garofano.

Tra le tradizioni, invece, ne esiste una la quale sostiene che i garofani bianchi siano nati dalle lacrime di Vergine Maria dopo la crocefissione di Gesù. Il garofano, che simboleggia l’amore religioso e inviolabile, viene anche rappresentato nella pittura dal quadro di Leonardoda Vinci, ovvero la “Madonna del Garofano”.

Ma non è finita qui, il garofano si rende protagonista non solo tra le leggende mitologiche e le tradizioni religiose, ma si fa spazio anche tra la storia; ad esempio si pensa che durante la prigionia di Maria Antonietta, durante la rivoluzione francese, ella riceveva dei messaggi segreti arrotolati a dei fiori di garofano. Oppure si racconta di un distillato ricavato dai fiori di garofano che riuscì a bloccare un’epidemia di peste che fece morire molti soldati del Re di Francia, Luigi IX, nel 1270.

Effettivamente, dal fiore di garofano è possibile anche ricavare molteplici proprietà tra cui, ad esempio, gli infusi per guarire dai malanni come l’influenza e la febbre, ma anche decotti per donare sollievo dovuti ai dispiaceri amorosi.

Per tradizione, gli studenti dell’Università inglese di Oxford, portano un garofano bianco addosso in occasione del primo esame, rosa negli esami intermedi e rosso al conclusivo.

In passato esistevano soltanto garofani in tonalità rosa pallido e pesca, invece oggi è possibile inviare un mazzo di garofani misti in differenti colori alludendo del fascino di una donna raffinata. Ogni colorazione rappresenta un messaggio diverso, ma la tinta unita è una risposta positiva a una domanda, mentre la striata indica un rifiuto, un rammarico o un rimpianto.

Garofano rosso: l’usanza vuole che il garofano rosso sia simbolo di celebrazione verso il primo anno di matrimonio; il significato, però, cambia in base all’intensità del colore: può rappresentare un amore appassionato, un amore sofferto, ammirazione, passione o desiderio. Il garofano rosso viene anche indossato da tutti i paesi europei per celebrare la giornata del primo Maggio; in Giappone, invece, viene usato durante un lutto. Un garofano rosso scarlatto era spesso infilato nell’asola del bavero della giacca del presidente degli Stati Uniti William McKinley, Governatore dell’Ohio, in carica dal 1897 fino all’attentato mortale da parte di un anarchico nel 1901. In memoria di McKinley, l’Ohio designò il garofano rosso fiore rappresentativo nazionale nel 1904.

Garofano giallo: nel linguaggio dei fiori, il garofano giallo esprime l’indecisione e l’incertezza riguardo i propri sentimenti. Il garofano giallo indica il provare rifiuto, disdegno, disprezzo, sconforto e delusione.

Garofano bianco: il garofano bianco raffigura la fedeltà. Simboleggia amore reciproco, bellezza e innocenza; ed è un modo per far capire all’altra persona che è unica. Nella pittura rinascimentale venivano ritratti gli sposi intenti a scambiarsi garofani bianchi durante il matrimonio come voto di fedeltà. I garofani bianchi sono rimasti tradizionali nei bouquet da sposa e negli addobbi nuziali a testimonianza dell’amore vero e devoto, come portafortuna augurante felicità mentre, nelle associazioni e nelle Confraternite, sono in segno di coraggio. Ma, in molte religioni, cuscinetti o corone di garofani bianchi hanno un uso ornamentale nei funerali come messaggio di pace e di tranquillità specialmente per l’anima innocente di un defunto giovanissimo. Nel 1907, il garofano bianco fu scelto da Anna Jarvis (1864-1948) – la promotrice della ‘Festa della Mamma’ – per celebrare la memoria e la preferenza di sua madre, mancata due anni prima.

Garofano rosa: il garofano rosa esprime un ricordo indimenticabile, un pensiero dolce e affettuoso. E’ rimasto tradizionale per la ‘Festa della Mamma’ quale simbolo del suo amore eterno. Il garofano rosa è, infatti, un messaggio di amore materno, felicità, gratitudine, ricordo onnipresente, amicizia.

Garofano viola: in Francia, il garofano porpora viene utilizzato durante i funerali, ma nel linguaggio dei fiori rappresenta il capriccio. Anche se di grande impatto estetico, i garofani viola sottolineano l’antipatia, la capricciosità, l’incostanza e l’inaffidabilità di chi li riceve;

Garofano Dianto: è il garofano comune e simboleggia una donna amata, attrazione ma anche rassegnazione.

Garofano verde: il garofano verde rappresenta la perseveranza e la conoscenza, oltre ad essere un colore che dona calma ed equilibrio regalando effetti calmanti. I garofani verdi assunsero una valenza sociale, nel corso dell’800 e del ‘900, come portafortuna – essendo il verde il colore della buona sorte per tradizione – o come simbolo delle preferenze omosessuali. Spesso venne appuntato sul bavero dallo scrittore, poeta e drammaturgo irlandese Oscar Wilde (1854-1900) proprio per alimentare i pettegolezzi. Una satira su Wilde in relazione al poeta inglese Alfred Bruce Douglas, figlio del Marchese di Queensberry, comparve nel romanzo ‘Il Garofano Verde’ (pubblicato anonimo nel 1894) scritto dal giornalista e romanziere inglese Robert Smythe Hichens (1864-1950). Ritirato dal commercio l’anno seguente per non influenzare il processo intentato per ‘indecenza’ a Wilde, fu ripubblicato dal 1949. Della questione dell’accusa di omosessualità per la relazione con Douglas e della condanna a due anni di lavori forzati toccata a Wilde, trattò il film inglese ‘Il garofano verde’ (1960) diretto da Ken Hughes.

Fiori di garofano in tonalità non esistenti allo stato naturale forse erano già ottenuti dagli antichi Egizi immergendo lo stelo tagliato di fresco della varietà di colore bianco in acqua contenente coloranti alimentari.

I petali freschi dei garofani non trattati con pesticidi rappresentano una raffinata decorazione, ma sono soprattutto dei fiori commestibili dai sapori diversi, dal piccante al dolciastro, ottimi su paste, secondi, formaggi freschi, insalate, dolci e gelati. I petali di garofano possono essere mescolati a carote affettate o a pezzetti di ananas in gelatina fredda al limone da presentare in stampini capovolti su foglie di lattuga; congelati in cubetti di ghiaccio, anche con l’aggiunta di coloranti alimentari, risultano gradevoli e di effetto con le bevande fredde dissetanti (acqua, tè o limonata); inzuccherati, a seconda del colore insaporiscono diversamente un dessert e un vino di accompagnamento. I fiori di garofano bianco, utilizzati in America come aromatizzanti di gelatine, conserve, marmellate, rientrano anche nella preparazione di liquori, sciroppi, oli, cocktail, caramelle. I petali di garofano essiccato sono impiegati a uso decorativo e aromatico in pot-pourri, sacchetti e candele profumate, bastoncini di incenso e prodotti cosmetici.


Garofani made by Aurin